Cosa cura l’acqua di mare
“L’acqua di mare può rappresentare un coadiuvante naturale in caso di patologie
dermatologiche come l’acne e la dermatite seborroica, entrambe caratterizzate da
un’importante componente infiammatoria.
In particolare nel caso della psoriasi, malattia molto fastidiosa che in genere colpisce gomiti,
ginocchia, mani, piedi e unghie e si manifesta con ispessimento e arrossamento della cute o
placche biancastre che causano prurito, ad offrire i migliori risultati è l’associazione tra
l’acqua di mare ed esposizione ai raggi del sole. Il sale contenuto nell’acqua aumenta la
penetrazione dei raggi solari che a loro volta favoriscono la sintesi di vitamina D, che ha
azione antipsoriasica, e attenuano l’infiammazione.
Anche cicatrici e ferite, infine, possono trarre benefici dall’acqua di mare”.
Quando l’acqua di mare è nemica della pelle: il caso della rosacea
Se l’acqua di mare è un toccasana per alcuni disturbi e patologie della pelle, in altri invece
può trasformarsi da amica a nemica. “È il caso della rosacea, patologia cutanea che
interessa in particolare il viso e si sviluppa con sintomi quali arrossamenti e rossori
localizzati, associati a una sensazione di bruciore e prurito, che possono essere accentuati
dagli sbalzi di temperatura.
Se, soprattutto dopo il bagno, ci si espone al calore del sole, la pelle molto sensibile si
potrebbe infiammare di più causando un aumento dell’eritema e della desquamazione”,
sottolinea lo specialista.
L’azione anti-cellulite dell’acqua di mare
Fare bagni in mare, meglio ancora se abbinati a un po’ di movimento, aiuta anche a
combattere la tanto odiata cellulite, problema che riguarda la maggior parte delle donne
indipendentemente dalla taglia e dall’età. “L’acqua ha un’azione massaggiante che completa
e rinforza i benefici dell’attività fisica (ne servono almeno 40 minuti), migliorando:
■ tonicità della pelle;
■ circolazione sanguigna”, spiega il dermatologo.
Inoltre, il sale sciolto in acqua favorisce il drenaggio e lo smaltimento di scorie e liquidi in
eccesso per via della cosiddetta osmosi.